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Revamping fotovoltaico: Mini-Guida

Revamping fotovoltaico: Mini-Guida

La nostra mini-guida dedicata al revamping degli impianti fotovoltaici, dove scoprire di cosa si tratta, come funziona, quali sono le convenienze, cosa fare in caso di impianti incentivati (Conto Energia o altro incentivo GSE).

Che cos’è il revamping fotovoltaico

Il revamping fotovoltaico comprende tutte le procedure tese a modernizzare, modificare e migliorare un vecchio impianto fotovoltaico. Si tratta quindi a tutti gli effetti di un ammodernamento e/o ottimizzazione dell’impianto fotovoltaico.

Questo tipo di intervento si rende necessario dopo alcuni anni dalla prima installazione, a causa del degrado naturale a cui l’impianto va incontro nel corso del tempo, causato ad esempio da agenti atmosferici, surriscaldamento, rotture impreviste o presenza di materiali di scarsa qualità. Tali malfunzionamenti comportano una ridotta produzione di energia e un impatto negativo sia per l’utente che per la sostenibilità ambientale.

Un intervento di revamping è mirato inoltre non solo a porre fine ad eventuali malfunzionamenti, ma anche a rendere l’impianto pre-esistente maggiormente efficiente, vale a dire, sfruttando la stessa superficie, riuscire a raggiungere prestazioni energetiche migliori, fino a raddoppiare la potenza per unità di superficie dell’impianto stesso.

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Quali sono le operazioni principali

Nell’ambito di un intervento di revamping possono essere sostituire e ammodernate tutte le parti dell’impianto, ma le operazioni principali sono:

La riparazione di parti danneggiate;

  • La sostituzione dei moduli fotovoltaici con prodotti più nuovi e con un’efficienza maggiore;
  • La sostituzione degli inverter o dei cablaggi;
  • L’aggiunta di inverter ibridi e batterie per l’accumulo;
  • L’aggiunta di inverter con gestione intelligente dell’energia;
  • L’integrazione di soluzioni tecnologiche innovative per una gestione più efficiente dell’energia prodotta;
  • La riparazione, il rinforzo o la sostituzione delle strutture di fissaggio dell’impianto.

Tutte queste operazioni consentono di allungare la vita del proprio impianto aumentandone la robustezza, riducendo il rischio di guasti e problemi tecnici, contribuendo al tempo stesso in maniera più significativa alla sostenibilità ambientale grazie al miglioramento dell’efficienza.

Quando considerare il revamping

Non esiste una tempistica predefinita per scegliere il momento esatto di sostituzione dei materiali dell’impianto. La durata media di un impianto è di circa 25 anni, ma è l’utente che deve monitorare la produzione e può optare per un revamping nel momento in cui nota una riduzione costante e importante di produzione dell'energia, rallentamenti, performance inferiori e un degrado fisico di alcune parti, tenendo in considerazione questi fattori accanto alla data di installazione dell’impianto.

Inoltre esiste un’altra motivazione che può portare l’utente a considerare un intervento di revamping, vale a dire nel caso in cui i materiali e i componenti utilizzati non risultino più conformi alle norme dettate dal GSE.

Revamping e incentivi GSE

Il GSE, ovvero il Gestore Servizi Energetici, ha fornito una serie di indicazioni da seguire e rispettare in caso di intervento di revamping. Nello specifico, vengono individuate due tipologie di interventi: significativi e non significativi, che possono essere specificate come segue:

Non è necessaria la comunicazione al GSE se l’impianto fotovoltaico è inferiore a 3kW, l'intervento riguarda solo l'inverter e se non si cambia la classe di potenza.

  • Non è necessaria la comunicazione al GSE per interventi minori quali ad esempio: lo spostamento degli inverter e dei componenti elettrici minori, la sostituzione di parti elettriche secondarie (come i cablaggi) e interventi sulle strutture di sostegno, sia quelle a traliccio metallico sia quelle in muratura (come i tetti) che ospitano i moduli fotovoltaici.
  • È necessaria la comunicazione al GSE se:
    • c'è un incremento di potenza dell'impianto;
    • si sostituiscono i moduli
    • si vuole aggiungere una batteria di accumulo
  • Per gli impianti sopra i 3kW, è sempre obbligatorio comunicare le modifiche al GSE entro 60 giorni dalla fine dei lavori.
  • Per gli impianti fino ai 20kW, l'incremento massimo di potenza ammesso è pari al 5% di quanto installato in precedenza.
  • Per gli impianti sopra ai 20kW, l'incremento massimo di potenza ammesso è pari al 1% di quanto installato in precedenza.
  • Nel caso di un impianto in Primo Conto Energia, non è possibile installare la batteria d'accumulo elettrico.

La procedura da seguire

Il primo step per attuare un intervento di revamping fotovoltaico, prima del vero e proprio ammodernamento dell’impianto, è la valutazione dell’impianto stesso, che comprende l’analisi delle prestazioni, dell’efficienza, dello stato dei componenti e delle eventuali problematiche riscontrate.

Sulla base dei risultati di questa valutazione, sono definiti gli obiettivi dell’intervento e ipotizzate delle possibili soluzioni.

In un secondo momento poi si potrà procedere con la risoluzione dei problemi riscontrati e quindi con le procedure di riparazione, sostituzione o integrazione individuate e adeguatamente selezionate.

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